Bonus: Gestire i conflitti come un professionista

SCHEDA DI SUPPORTO PER LA GESTIONE DEI CONFLITTI

Introduzione

Il conflitto è una parte naturale delle relazioni umane, ma spesso viene vissuto come qualcosa di negativo e da evitare. Tuttavia, se gestito correttamente, può diventare un'opportunità di crescita e miglioramento nelle relazioni personali e professionali.

Questa scheda fornisce strumenti pratici per:


✅ Valutare il proprio stato emotivo prima di affrontare un conflitto.
✅ Comprendere e regolare l’emotività dell’altro.
✅ Usare strategie di comunicazione efficace per evitare escalation.
✅ Individuare bisogni nascosti e trovare soluzioni win-win.
✅ Prevenire i conflitti latenti e trasformare gli scontri in opportunità di crescita.

1. Valutare il Proprio Stato Emotivo (e Quello dell’Altro)

Perché è importante?
Prima di affrontare un conflitto, è fondamentale capire quanto siamo emotivamente coinvolti. Se siamo troppo carichi emotivamente, rischiamo di rispondere d’impulso e peggiorare la situazione.

Come misurarlo? Usa una scala da 0 a 10:

  • 0-4 → Emotività sotto controllo (condizione ideale per il confronto).

  • 5-7 → Emotività alta (rischio di escalation, serve attenzione).

  • 8-10 → Emotività fuori controllo (meglio rimandare il confronto e scaricare la tensione).

Esempio pratico:

  • Se sei a livello 7 e l’altra persona è a 6, puoi gestire il confronto con tecniche di comunicazione consapevole.

  • Se sei a 8 e l’altra persona a 9, è meglio rimandare il confronto e attuare strategie di scarico emotivo.

2. Strategie per Regolare l’Emotività Prima del Conflitto

Perché è importante?
Se affrontiamo un conflitto con un livello emotivo troppo alto, rischiamo di agire impulsivamente e peggiorare la situazione.

Tecniche per scaricare la tensione prima del confronto:


Scrivere una lettera (che non verrà inviata) → Aiuta a rielaborare la situazione in modo più razionale.
Fare esercizio fisico ad alta intensità → Regola gli ormoni dello stress e favorisce lucidità mentale.
Tecniche di respirazione (es. metodo 4-7-8) → Calma il sistema nervoso e riduce la reattività emotiva.
Mindfulness o meditazione breve (3-5 minuti) → Interrompe il flusso di pensieri automatici e migliora la gestione della tensione.

3. Riconoscere un Conflitto Latente (Prima che Esploda)

Perché è importante?
Molti conflitti nascono da piccoli malintesi o tensioni non espresse che si accumulano nel tempo. Se impariamo a riconoscere i segnali di un conflitto latente, possiamo intervenire prima che diventi un problema più grande.

Segnali di un conflitto in fase latente:


❌ Evitamento della comunicazione o interazioni superficiali.
❌ Ironia e sarcasmo che nascondono un risentimento.
❌ Diminuzione della collaborazione.
❌ Tensione emotiva non espressa ma percepibile.

Cosa fare?


✅ Affrontare il problema con una conversazione preventiva.
✅ Usare tecniche di ascolto attivo e riformulazione per comprendere eventuali malintesi.
✅ Chiedere direttamente all’altra persona: “C’è qualcosa che possiamo chiarire?”

4. Come Affrontare il Conflitto in Modo Costruttivo

Perché è importante?
Quando affrontiamo un conflitto, il modo in cui comunichiamo può determinare se la situazione si risolve o peggiora.

Le 3 fasi della gestione costruttiva del conflitto:

FASE 1: Verifica di Comprensione (Ascolto Attivo)

"Se ho capito bene, la situazione X ha provocato Y e ti ha fatto sentire Z. È corretto?"

FASE 2: Riconoscere le Emozioni dell’Altro

"Capisco che questo possa essere un momento difficile per te, e riconosco che la situazione ti abbia creato stress."

FASE 3: Individuare il Bisogno Nascosto

“Cosa avresti voluto che accadesse affinché non provassi questa emozione?”

Esempio pratico:
➡ Se una persona è arrabbiata perché si è sentita esclusa da una decisione, il bisogno nascosto potrebbe essere sentirsi coinvolta.

5. Tecniche di Comunicazione Non Violenta (CNV) per la Mediazione

Perché è importante?
Spesso i conflitti nascono da fraintendimenti o da comunicazioni aggressive. La Comunicazione Non Violenta (CNV) aiuta a trasformare il conflitto in dialogo.

I 4 Passi della CNV:

1️⃣ Osservazione oggettiva del fatto"Ho notato che negli ultimi giorni hai evitato di parlarmi del progetto."
2️⃣ Descrizione dell’emozione personale"Questo mi ha fatto sentire escluso e incerto."
3️⃣ Esposizione del bisogno"Per me è importante avere un dialogo aperto per lavorare bene insieme."
4️⃣ Richiesta chiara e collaborativa"Possiamo prenderci un momento per chiarire la situazione?"

6. Tipologie di Personalità nel Conflitto e Strategie di Mediazione

Le tipologie di personalità nel conflitto influenzano il modo in cui affrontiamo le tensioni e le dispute. Capire la propria personalità aiuta a gestire meglio i conflitti e a sviluppare strategie di mediazione più efficaci. Ecco un approfondimento su ciascun tipo e le strategie per migliorare:

  1. Introverso razionale (L'analitico metodico)

    • Rischi nel conflitto: Tendenza all’eccesso di critica, rigidità mentale, difficoltà nel comunicare il disagio.

    • Area di miglioramento: Dovrebbe imparare a esprimere il malessere prima di accumularlo, evitando di chiudersi nel proprio mondo e irrigidirsi sulle proprie posizioni.

    • Strategia di mediazione: Favorire un ambiente di dialogo sereno, con spazi per la riflessione prima di affrontare il conflitto.

  2. Introverso sensibile (Collaboratore sensibile)

    • Rischi nel conflitto: Accumulo di frustrazione e rabbia, tendenza ad evitare il confronto per paura del giudizio.

    • Area di miglioramento: Deve imparare a proteggere i propri bisogni senza provare sensi di colpa, evitando di reprimere troppo le proprie emozioni.

    • Strategia di mediazione: Creare contesti di comunicazione sicuri, incoraggiando l’espressione dei sentimenti in modo assertivo.

  3. Estroverso emotivo (L'innovatore creativo)

    • Rischi nel conflitto: Può risultare eccessivo o invadente, reagire impulsivamente e rendere il conflitto più acceso.

    • Area di miglioramento: Deve lavorare sulla regolazione emotiva per migliorare la comunicazione e ridurre l’intensità delle reazioni.

    • Strategia di mediazione: Usare tecniche di gestione dello stress e dell’autocontrollo, praticare l’ascolto attivo prima di rispondere.

  4. Estroverso razionale (Determinato strategico)

    • Rischi nel conflitto: Tendenza a imporsi sugli altri, minimizzando le emozioni altrui e rendendo il confronto troppo logico.

    • Area di miglioramento: Deve imparare ad ascoltare e riconoscere le emozioni degli altri, evitando di dominare la conversazione.

    • Strategia di mediazione: Utilizzare un approccio più empatico, dando spazio ai sentimenti degli interlocutori senza ridurli a semplici dati logici.